Notizie Falegnameria
È inaugurata venerdì, con grande partecipazione di pubblico e di autorità la Falegnameria della solidarietà, l’ultimo progetto sociale della cooperativa Undicesimaora, nato grazie alla generosità della signora Aldina di Chiaravalle, che ha donato l’intera assicurazione sulla vita del marito Andrea Giacobelli, deceduto in un incidente fatale in bicicletta, per la costruzione di una struttura ad hoc.
Alla presenza di Sua Eccellenza, del sindaco, di vari rappresentanti della CNA, del mondo religioso e della Regione, è stato dato il benvenuto alla nuova struttura di falegnameria e restauro, nata per rispondere alle esigenze sempre in aumento di persone in difficoltà che grazie ai progetti lavoro possono inserirsi nel contesto sociale dal quale erano stati finora esclusi.
“Gesù era un carpentiere” ha detto il vescovo Franco Manenti “e un progetto come questo è il risultato del lavoro di tante persone, un lavoro non solo manuale ma fatto di tempo e di disponibilità, di speranza e di luce. Dalla morte è nata una possibilità di vita: è rassicurante pensare come ancora oggi sia possibile costruire cose belle e buone”. I neo assunti per ora sono cinque, e cinque i volontari che a turno li seguono: si tratta di falegnami in pensione o di appassionati di bricolage, che a titolo gratuito insegnano l’arte e i segreti del loro mestiere, dal restauro alle riparazioni, dagli allestimenti alle produzioni di piccoli oggetti anche di design, in collaborazione con A Studio Architetti dell’architetto Mario Gentili. “Lavorare con le persone messe ai margini dalla società” dice Antonio, uno dei pensionati volontari, “è di stimolo per noi e per loro. Siamo molto soddisfatti di come sono iniziate le cose e si sta creando un bel clima di collaborazione e intesa”.
“Con grandi sacrifici e determinazione” ha esordito Giovanni Bomprezzi, presidente di Undicesimaora “anche lottando contro critiche e incomprensioni, abbiamo portato avanti questo importante progetto sociale. La nostra idea di welfare è nuova e cerca di mettere al centro l’uomo e la sua dignità. Combattiamo come meglio possiamo contro due grossi luoghi comuni, “vai a lavorare” e “impara il mestiere”, provando a dare speranza, attraverso questi piccoli progetti artigianali e laboratoriali, a chi l’ha persa. Questo progetto di falegnameria è l’esempio più bello di ciò che portiamo avanti con tenacia, perché parla di falegnami, di persone, di uomini”. Un grazie speciale è stato rivolto al vescovo Orlandoni, presente all’inaugurazione, che ha sempre sostenuto i progetti di Undicesimaora e ha spinto chi ci lavora a camminare a testa alta e a guardare sempre avanti. “Questo luogo e questi progetti” ha concluso il sindaco “hanno un solo scopo, che è la salvaguardia della dignità delle persone: a volte è la dignità che salva la vita. Tengo a ricordare che questa cooperativa sociale, in un momento in cui la nostra società tende a togliere anziché a dare, non è in concorrenza con nessuno e che la nostra Giunta sarà sempre al suo fianco perché crediamo nella serietà e nella bellezza sociale del progetto”.